8 luglio 2014
Sarzana - Tre giornate con 60 relatori e 39 incontri ? tra conferenze, spettacoli, workshop e momenti di approfondimento culturale – per esplorare la nascita e lo sviluppo dei processi creativi: scrittori, artisti, fotografi, designer, scienziati, psicologi, psicoanalisti, filosofi e storici indagano i cambiamenti, le energie e le speranze della società di oggi, rivolgendosi con un linguaggio accessibile al pubblico ampio, vario e affezionato che è stato negli ultimi dieci anni la vera anima del festival. Inoltre, come ogni anno, in programma laboratori di creatività per i più piccoli: un vero e proprio festival nel festival, con circa 21 eventi (50 con le repliche), curato da Marina Cogoli Biroli e realizzato con il contributo di Carispezia – Gruppo Cariparma Crédit Agricole.
“Il Festival della Mente è un cantiere aperto dove si produce un insolito tipo di cultura- dichiara Pietropolli Charmet – Non quella che si trasmette nelle aule universitarie, né quella che si elabora nei convegni scientifici, né quella per pochi che viene veicolata dai libri. A Sarzana, nell’ultimo fine settimana di agosto, sotto i tendoni strapieni, artisti e scienziati, scrittori e ricercatori narrano le cose più belle che hanno capito o scoperto. È questa la cultura speciale e preziosa che si produce nel cantiere del festival di Sarzana: nella mente dei partecipanti si innescano nuovi modi di guardare una parte del mondo”.
Programma.
Apre la manifestazione la lectio magistralis di Mario Calabresi “Ritrovare la ragione per non fare naufragio”. Il giornalista e scrittore riflette su come il dibattito pubblico italiano sia ormai soffocato dall’emotività e dal sensazionalismo. I recenti casi degli sbarchi sulle coste italiane e di Stamina sono emblema della paura e dell’irrazionalità che hanno scatenato campagne molto aggressive: il ruolo dell’informazione è dunque più che mai centrale per offrire ai cittadini gli strumenti per ragionare e non farsi travolgere dalle immagini e dalle emozioni.
Accanto al tema centrale della creatività, Gustavo Pietropolli Charmet ha introdotto quest’anno un secondo filone: quello della relazione complessa fra generazioni. L’unione di queste due aree tematiche costituisce una nuova occasione di incontro e condivisione fra chi produce cultura e chi cerca la conoscenza.
Generazioni a confronto.
Oggi si è giovani non in base all’età, ma in quanto si partecipa a certi stili di vita e di consumo. È quanto osserva il filosofo Francesco Cataluccio che, nell’incontro “L’epidemia di immaturità: da Peter Pan a Harry Potter”, mette in luce come la moderna immaturità sia anche il prodotto della “crisi” del padre. Quando crolla il padre emergono dall’inconscio collettivo identità maschili più primitive, rendendo patologici i conflitti intergenerazionali.
L’antropologo Marco Aime mette a fuoco la crescente dipendenza dei giovani nei confronti degli adulti: la complicità tra genitori e figli aumenta, assieme alla loro somiglianza nell’abbigliamento, nei comportamenti, nella condivisione delle nuove tecnologie, a scapito dei tradizionali riti di passaggio dell’età adulta.
Dei diversi comportamenti e delle nuove aspettative dei genitori postmoderni, molto diversi da quelli di un tempo, parlano gli psicoterapeuti dell’adolescenza Davide Comazzi, Antonio Piotti e Laura Turuani (sezione approfonditaMente).
“Ragazzi, non siete speciali!” è il monito lanciato dall’insegnante e scrittore americano David McCullough jr. Oggi i ragazzi sono spinti a cercare il risultato che fa colpo, invece che a concentrarsi su ciò che fanno e sul perché lo fanno. Ciò incentiva dipendenza e autoreferenzialità, che diventano paralizzanti.
Secondo la psicologa Silvia Vegetti Finzi anche i rapporti tra nonni e nipoti sono cambiati rispetto al passato. I nonni conservano la memoria storica, i nipoti hanno altre conoscenze, soprattutto informatiche: per la prima volta possono educarsi a vicenda.
“Litigare fa bene”, sostiene il pedagogista Daniele Novara: la violenza può nascere infatti dalla difficoltà dei giovani a reggere la frustrazione nei contrasti relazionali, un deficit che compare quando durante l’infanzia non si impara a litigare bene.
Lo psicoterapeuta Alfio Maggiolini analizza il comportamento dei ragazzi “contro”: gli adolescenti antisociali, spavaldi e impulsivi, che hanno perso la fiducia negli adulti e cercano piuttosto supporto nei coetanei. Per aiutarli non servono regole, ma l’impegno degli adulti a regolare i loro bisogni evolutivi.
Il tema centrale del XXI secolo non è più il rapporto fra sessi, ma quello fra generazioni. In una generazione cambiano più cose di quanto prima avvenisse in un secolo: è impossibile offrire ai figli il modello dell’alternanza. Lo psicologo Luigi Zoja parte da questo assunto per parlare di “Crisi generazionale, crisi maschile, crisi italiana”.
Su “Eredità, tradizione, cambiamenti generazionali” interviene anche la sociologa Chiara Saraceno indagando i cambiamenti avvenuti nei ruoli, nei rapporti fra generi e fra generazioni all’interno della famiglia, che hanno creato nuove tensioni.
La psicoterapeuta Sofia Bignamini cerca di decifrare i codici misteriosi della preadolescenza. La cultura narcisistica attuale ha prodotto sui ragazzi effetti spesso esplosivi, che li porta a esprimersi in forme talvolta drammatiche: una vera e propria “Esplosione dei mutanti”.
“Vivervirtuale” è il workshop tenuto dallo psicologo Matteo Lancini, che analizza le novità introdotte dal mondo virtuale nel panorama musicale, dei videogiochi e dei social network, che per i giovani rappresentano nuove possibilità di realizzazione individuale (sezione approfonditaMente).
Sulle problematiche di apprendimento in ambito scolastico intervengono: la psicologa Katia Provantini, che rileva come a volte essere un bravo studente può essere percepito come un tradimento nei confronti di se stessi, e la scrittrice Paola Mastrocola che si chiede come i giovani, perennemente in contatto con gli altri sui social network e spinti a scuola a lavorare in gruppo e a socializzare, potranno ancora trovare gli stimoli per attività individuali, quali la lettura e lo studio.
Inoltre, il pedagogista Cesare Moreno – che con l’Associazione Maestri di Strada ONLUS è impegnato nella lotta contro la dispersione scolastica ? propone un workshop per riflettere su come la crisi motivazionale di molti studenti dipenda da professori educativamente inadeguati (sezione approfonditaMente).
Come nascono le idee.
Il Festival della Mente continua, come sempre, a indagare i processi creativi:
Philippe Petit – celebre per la traversata su un cavo metallico teso tra le Torri Gemelle del World Trade Center ? racconta delle sue esperienze straordinarie e del suo frenetico percorso creativo in cui unisce intuito, improvvisazione, osservazione, passione, a rigore, controllo e dedizione totale.
Perché alcune persone sono creative e altre no? Da dove viene la creatività? Dialogano sul tema gli scrittori Peter Cameron e Marco Missiroli, che si focalizzano sulla creatività nei bambini.
Il regista Giorgio Diritti ripercorre le tappe del suo percorso creativo, fino al suo ultimo film, “Un giorno devi andare”. Lo stesso fa per la fotografia Gianni Berengo Gardin, che con l’editore Roberto Koch spiega come per lui la macchina fotografica sia “come la penna per lo scrittore, uno strumento per raccontare le cose”.
Che cosa è cambiato per la donna indiana dal lontano passato ad oggi? Ne parla la scrittrice Anita Nair, che ne ha fatto oggetto di indagine nei suoi romanzi di grande successo. La psicoanalista Elena Riva si interroga invece su “Il mito della perfezione della femminilità contemporanea”: nella società postmoderna si va diffondendo un nuovo modello di femminilità, ispirato a essere, sapere e saper fare tutto. Questo mito rischia di soffocare l’espressione di progetti identitari, alimentando la diffusione dei disturbi del comportamento alimentare.
Viviamo in un’età di ansia, in un mondo in cui ognuno si sente inadeguato rispetto alle proprie aspettative: gli scrittori Michele Serra e Christian Raimo ritengono che la letteratura possa raccontare le trasformazioni odierne sotto una luce inedita.
Cosa hanno in comune gli scrittori? L’esordio: il cammino che va dall’ideazione allo scaffale di una libreria. Le regole per arrivare all’essenza di un buon libro sono analizzate dallo scrittore Fabio Geda, assieme agli autori esordienti Filippo Losito e Raffaele Riba, tutti dalla Scuola Holden, con la quale il Festival della Mente ha iniziato una collaborazione (sezione approfonditaMente).
Gli scrittori Errico Buonanno e Chiara Valerio si confrontano invece sulle conseguenze del crollo delle utopie scientifiche e della razionalità esasperata: è possibile comprendere la realtà attraverso la matematica o la sua oggettività è messa in crisi da variabili come l’amore, il sogno, il caos?
Il designer Andrea Branzi e lo storico dell’architettura Luca Molinari dialogano a tutto campo su architettura, progetto urbano, design, spazi e habitat.
Creare non vuol dire improvvisare: vuol dire scegliere tra le idee. Partire da un’intuizione e lavorarci sopra, favorire le associazioni mentali e le contaminazioni emotive, saper leggere i propri talenti e scongiurare le interferenze della passione: questa la ricetta del giornalista e scrittore Beppe Severgnini.
Cosa accade quando gli amori sono travolti dall’esperienza traumatica del tradimento? Lo spiega lo psicoanalista Massimo Recalcati nell’incontro “Si può perdonare in amore?”.
Perché la coscienza sparisce quando ci addormentiamo e poi ricompare durante un sogno? È cosciente un uomo che esce dal coma, ma rimane immobile e muto per mesi? Ne parlano i medici Marcello Massimini e Paolo Cornaglia Ferraris in “Il segreto della coscienza e la sua misura”.
Il geografo Franco Farinelli e l’artista Stefano Arienti ci parlano del viaggio come strumento di conoscenza a partire dalla spedizione di Alexander Von Humboldt e Aimé Bompland nel Centro e Sud America.
Matteo Renzi indossa sempre camicie bianche. È questo lo spunto per lo scrittore Marco Belpoliti per descrivere l’uomo-Renzi attraverso il suo abbigliamento: un’indagine visiva e antropologica, che si apre a un excursus sugli abiti e i vestiti dei politici italiani, da De Gasperi a Grillo.
Mauro Ceruti, ci propone alcuni pensieri sulla “Mente” della “Nostra Europa”, cioè sulla nostra ambivalente, complessa e molteplice identità e individua l’unica soluzione al rischio dell’autodistruzione nel recupero dell’umanesimo europeo.
Dall’Europa all’Italia: la nostra è una Repubblica fondata sulla bellezza, eppure non la sappiamo raccontare. Questa è la grande contraddizione su cui accende i riflettori il fondatore di Eataly Oscar Farinetti che indica una via creativa e nuova per valorizzare il nostro patrimonio.
Appuntamento ormai irrinunciabile quello con la trilogia di Alessandro Barbero, che chiude ogni giornata con le sue lezioni di storia. Tema di quest’anno: “Come scoppiano le guerre?”. Venerdì l’analisi delle cause che portarono allo scoppio della prima guerra mondiale; sabato quelle del secondo conflitto mondiale e domenica la guerra delle Falkland tra Inghilterra e Argentina.
Spettacoli.
Il Festival della Mente si riconferma un palcoscenico di anteprime teatrali: tre quelle in programma quest’anno.
L’attrice Emanuela Grimalda porta in scena lo spettacolo “Le difettose”, tratto dall’omonimo romanzo di Eleonora Mazzoni, sul tema della sterilità e della fecondazione assistita.
L’attore Paolo Rossi condivide con il cantautore Gianmaria Testa un viaggio che è uno spazio aperto, un pezzo di destino, un tempo sospeso all’interno del quale può esserci tutto: la musica, il sogno, la speranza, la parola, la risata, e soprattutto la sensazione di essere sempre e comunque… “Fuori luogo”. Sul palco con loro i musicisti Emanuele Dell’Aquila e Nicola Negrini.
Il quartetto classico tedesco Salut Salon, composto da Angelika Bachmann, Iris Siegfried, Sonja Lena Schmid e Anne-Monika von Twardowski, si esibisce in uno spettacolo vivace che esplora il mondo della musica classica e racconta storie di destino mescolando tango, milonga, chansons, folk e colonne sonore da film.
E ancora: determinismo e libero arbitrio saranno al centro di un incontro-spettacolo, un dialogo filosofico e ironico sul legame tra materia, mente e libertà tra lo scrittore Antonio Pascale e l’astrofisico Amedeo Balbi.
Extra Festival.
Nasce quest’anno parallelaMente, la prima edizione di un festival-off, coordinato da Alessandro Bernardini, Massimo Biava e Alessandro Picci, che si svolge dal 26 al 31 agosto per le vie e le piazze di Sarzana e che vede come protagonisti artisti e associazioni culturali del territorio.
CreativaMente kids è una mostra di giochi e oggetti di design per bambini progettati da illustratori e designer locali, aperta durante i tre giorni del festival al primo piano della Fortezza Firmafede (entrata sia da piazza d’Armi sia dal fossato).
Entrambi gli eventi sono gratuiti. Informazioni: www.festivaldellamente.it, sezione “extra”.
Biglietti: € 3,50 incontri e appuntamenti per bambini; € 7,00 spettacoli e approfonditaMente.
Informazioni e prevendita biglietti su www.festivaldellamente.it