Di Casa in Casa vince cheFare

 

 

Di Casa in Casa vince cheFare

La Giuria di cheFare ha decretato il progetto vincitore, questa la dichiarazione ufficiale:

“Noi membri della Giuria abbiamo esaminato con grande scrupolo ma anche con grande interesse il materiale dei progetti finalisti. È stato un processo decisionale lungo e piacevolmente impegnativo, perché i nove progetti scelti dalla selezione on line avevano tutti una grande capacità di immaginazione e manifestavano un desiderio che potremmo dire genuinamente politico di trasformare, anche se nel piccolo, la realtà sociale italiana.

Il 30 marzo, dopo aver ascoltato le presentazioni e aver riempito di domande molto puntuali coloro che presentavano i singoli progetti, la scelta si è fatta, se possibile, ancora più difficile, proprio per la qualità della formulazione dei progetti – e in questo crediamo che una parte di merito vada data anche alla natura sfidante del bando e all’equipe di Doppiozero.

Alla fine, dopo una discussione molto schietta tesa ad approfondire le ragioni del premio e a verificare in modo preciso l’aderenza dei progetti ai criteri del bando, abbiamo deciso di premiare il progetto Di Casa in Casa proposto da Fondazione Cascina Roccafranca. Le motivazioni sono:

- la capacità di coinvolgimento del tessuto sociale ripensata attraverso un’idea innovativa di cosa sia oggi una comunità o una rete intertretata in senso solidale;

- la solidità dell’impianto progettuale (dal punto di vista economico, organizzativo e dell’iter di sviluppo) che si traduce anche nella consapevolezza delle possibilità di sostenibilità, riproducibilità e scalabilità;

- la lodevole capacità di autoanalisi nel considerare i punti di forza ma anche le criticità del progetto;

- la dimostrata propensione ad agire in modo reattivo e collaborativo rispetto all’occasione del bando, usato come momento di autoformazione e crescita del progetto.

Inoltre Di Casa in Casa, pur essendo un progetto esplicitamente dedicato alla periferia di Torino, propone in modo molto chiaro una visione sui bisogni e i modi d’intervento nel tessuto urbano in quelle città italiane dove è sempre meno facile pensare e mantenere delle relazioni di comunità. Come Giuria ci auguriamo che questo sforzo possa essere nel tempo esemplare e moltiplicato anche per altri luoghi.

Visto che ci sarebbe piaciuto esprimere le nostre valutazioni positive, spesso ampiamente positive, anche per altri progetti capaci di prospettive sinceramente sorprendenti, non potevamo rinunciare a menzionarne almeno altri due: A di Città eKinodromo, che evidenziano – al di là di tutte le vulgate apocalittiche sulla depressione sociale che affetterebbe l’Italia – un incredibile desiderio di alfabetizzazione culturale del Paese e una volontà quasi prometeica di trasformazione sociale.

Con l’occasione di questa dichiarazione dei vincitori, vogliamo ringraziare di cuore Doppiozero e i suoi partner e ancora di più i relatori dei progetti finalisti: ci è stata data un’opportunità di condividere un’idea nuova di Italia: imprevista e piena di speranza”.

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Giuria premio cheFare

Domenica 30 marzo sono nella Giuria del premio cheFare

cheFare è uno strumento di ricerca sui nuovi modi di fare cultura oggi in Italia.È uno spazio che permette ad associazioni e imprese profit e non profit di sviluppare il proprio fare, dando vita a collaborazioni diffuse e attivando network territoriali. cheFare è una piattaforma che premia l’impatto sociale, segnalando e raccontando i progetti culturali ad alto grado di innovazione.

I 9 progetti finalisti sono

A di Città, Apparecchio per aprire dal di sotto, di Casa in Casa, Farm Regeneration, Kinodromo, Memory Sharing, Or@le<7, periferica, Terra Piatta.

Il 3 aprile sarà proclamato il vincitore

Informazioni: www.che-fare.com

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“La bruttezza immaginaria”

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Seminario “Manipolazioni violente del corpo in adolescenza”, 22 marzo 2014, Brescia

Sabato 22 marzo 2014 presso l’Istituto di Psicologia Psicoanalitica di Brescia tengo il seminario “Manipolazioni violente del corpo in adolescenza”.

Il corpo costituisce per gli adolescenti un oggetto di studio e di investimenti psichici peculiari e pone loro una serie di quesiti dai quali non ha possibilità di sottrarsi. Il compito della mentalizzazione del corpo può essere affannoso e tormentato, fallirlo implica inevitabilmente gravi lacerazioni nella definizione del sé adulto in costruzione. Per questa ragione gli adolescenti sono disposti a tutto: pur di farlo proprio, di abitarlo, di sottrarlo agli antichi proprietari, di farne l’oggetto della propria insindacabile soggettività, possono arrivare persino ad aggredirlo e ad attaccarlo.

Il seminario si articola come segue:

Dalle 9.00 alle 13 affronto i temi “La costruzione dell’immagine corporea” e “Attacco al corpo”

Dalle 14.00 alle 18.00 il dottor Comazzi affronta  i temi “Il sé materno e paterno di fronte all’adolescenza del figlio” e la “Consultazione e sostegno al ruolo con i genitori dei ragazzi che attaccano il sé”.

Il seminario si tiene presso la sede dell’Istituto di Psicologia Psicanalitica, Via Castellini, 7 a Brescia ed è riservato agli iscritti e agli specializzati dell’Istituto.

Per informazioni: tel.  030 2425901 mail: info@ippbrescia.it   web: www.ippbrescia.it

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Master nella cura e nella tutela del minore, 21 marzo 2014, Milano

E’ attivo il Master di secondo livello nella Cura e nella tutela del minore, in collaborazione con Arimo e CBM (Centro per il Bambino Maltrattato e la Cura della Crisi Familiare).

Venerdì 21 marzo 2014 dalle 9.00  alle 13.00 tengo una lezione su L’adolescente nella famiglia oggi,
nell’ambito della area “L’intervento in ambito civile” (primo anno)

Le lezioni si tengonopresso la sede della Cooperativa Arimo, via Calatafimi, 10 – Milano (M3 Missori, M2 S. Ambrogio).
Per informazioni: segreteria CBM 02.66.20.10.76,  formazione@cmb-milano.it  mastertutelaminori

 

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“La bruttezza immaginaria”

Cos’è per te la bruttezza?

Partecipa cliccando “Mi piace”, seguici, inviaci la tua riflessione, testo, foto o video per poi discuterne insieme all’evento che si terrà il 9 e il 10 maggio ai Frigoriferi Milanesi.

www.facebook.com/BruttezzaImmaginaria

Grazie

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Non solo belli. Beati quelli che sogneranno insieme ai figli

Da oggi è in edicola allegato a Famiglia cristiana il mio libro Non solo belli. Beati quelli che sogneranno insieme ai figli 

Il libro è parte della collana Nuove Beatititudini. Ipotesi di felicità futura realizzata dal Gruppo Editoriale San Paolo per il centenario della Famiglia Paolina. I libri nascono da un ciclo di conversazioni tenute presso il Centro San Fedele di Milano.

www.famigliacristiana.it

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“La bruttezza immaginaria” presentazione dell’evento del 9 e 10 maggio 2014

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Campagna culturale, concorso ed evento “La bruttezza immaginaria” Giovani che temono di essere brutti, 9-10 maggio, Milano

PERCHÉ TANTI ADOLESCENTI SI SENTONO BRUTTI ANCHE SE NON LO SONO? DI QUALE BRUTTEZZA PARLANO?  

Sempre più adolescenti temono che il proprio corpo sia inadeguato per la ricerca del successo sentimentale e sociale. Hanno la certezza di essere troppo grassi, magri, goffi, pieni di difetti.

Non è vero, spesso si tratta solo di bruttezza immaginaria.

Non possono sottrarsi al problema della bellezza e della bruttezza: hanno un corpo che cambia, che si trasforma, che deve “fare bella figura” di fronte allo sguardo degli altri. La valutazione della propria immagine è per loro una questione complessa che coinvolge non solo aspetti fisici, ma riguarda anche ambiti quali, ad esempio, il modo di stare in gruppo, la visibilità, la facilità nel parlare, la padronanza del corpo, l’estroversione.

COME PUO’ REAGIRE L’ADOLESCENTE CHE SI SENTE BRUTTO?

La vergogna per la propria inadeguatezza può spingere ad attaccare il proprio corpo, a modificarlo violentemente con comportamenti pericolosi, a mimetizzarlo o farlo sparire dagli sguardi degli altri.

Quelli che, agli occhi degli adulti, si configurano come preoccupanti sintomi che coinvolgono il corpo (disturbi del comportamento alimentare, gesti autolesivi, ritiro sociale e fuga nel corpo virtuale/Avatar), vengono considerati dagli adolescenti che si sentono brutti e impresentabili, soluzioni intelligenti per gestire il dolore della vergogna e per continuare, nonostante tutto, a crescere.

IL NOSTRO IMPEGNO

La Cooperativa Sociale Minotauro, che da ormai quasi trent’anni si impegna nel comprendere gli adolescenti e i loro problemi, sta dedicando particolare attenzione alle manifestazioni di disagio connesse al sentimento di bruttezza.

Grazie al suo Consultorio Gratuito per Adolescenti e Genitori, sostenuto da Fondazione Telecom Italia e  Fondazione Banca del Monte di Lombardia, rivolto alle famiglie in difficoltà economica, si prende cura sia di adolescenti che si ritirano da scuola per chiudersi in camera difronte al computer o alla consolle, sia di adolescenti catturati da abitudini alimentari pericolose, oppure che attaccano il proprio corpo con gesti autolesivi o suicidari. In particolare l’area del ritiro sociale e dell’iperinvestimento sui nuovi media è oggetto di una ricerca-intervento finalizzata a comprendere il legame esistente tra questo fenomeno e il sentimento di bruttezza.

La Cooperativa, grazie a suoi Laboratori, raggiunge anche ragazzi che avrebbero difficoltà a confrontarsi con uno psicologo nello studio professionale e promuove percorsi che stimolano la conoscenza di sé e il confronto tra pari.

LA CAMPAGNA CULTURALE E L’EVENTO

Il Consultorio Gratuito e i Laboratori della Cooperativa Minotauro, sotto la direzione e il coordinamento di Gustavo Pietropolli CharmetKatia ProvantiniDavide Comazzi e Anna Arcari, organizzano un evento culturale cittadino, che si terrà a Milano il 9 e 10 maggio 2014,per discutere i temi della ricerca della bellezza, della paura della bruttezza, dell’attacco al corpo e del ritiro nella realtà virtuale da parte di una frangia di adolescenti.

L’obiettivo dell’iniziativa è fare cultura e produrre pensieri attorno a tali questioni che ci appaiono cruciali sia per i ragazzi che per chi si occupa di loro.

L’intenzione non è di organizzare un convegno, ma di promuovere un processo di sensibilizzazione culturale. L’evento di maggio sarà preceduto da un lavoro di informazione e di raccolta di contenuti nelle scuole milanesi, negli oratori, nei centri di aggregazione, al fine di contattare tutti i ruoli affettivi e professionali che operano nell’area della crescita e che intercettano le manifestazioni più drammatiche del sentimento di bruttezza.
La finalità della discussione nelle strutture educative è di definire l’influenza dei modelli di bellezza e di successo socialeprescritti dalla sottocultura della pubblicità e dei mass-media commerciali; a tutti gli interessati viene chiesto di soffermarsi a riflettere sul predominio di questi ideali, legati alla visibilità e alla competizione, che ha spostato l’accento dal mondo etico all’universo estetico.

Il contatto con i ragazzi, con i docenti, con i genitori e con gli operatori dei servizi consentirà di raccogliere materiali scritti (temi, frasi, racconti), visivi (fotografie, video, disegni e altre immagini) e musicali, utili a descrivere e a rappresentare questi fenomeni. Le creazioni ed i contributi più significativi, diffusi attraverso il sito e i social network, verranno condivisi e celebrati pubblicamente durante l’evento del 9 e 10 Maggio ai Frigoriferi Milanesi.

 LA PARTECIPAZIONE ALL’EVENTO E’ GRATUITA.

La bruttezza immaginaria è anche su facebook: potete contribuire sul sito, condividendo la pagina Facebook, con “mi piace”, o linkando il sito. Grazie

Per informazioni e per partecipare: www.minotauro.it

www.facebook.com/pages/Bruttezza-Immaginaria/1463966400498020


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Formazione per operatori dei Consultori Familiari, Lonigo (Vicenza), 28 febbraio 2014

Venerdì 28 febbraio 2014 tengo un corso di formazione per operatore dell’U.O.S.D. Consultori Familiari dell’Azienda Sanitaria Locale ULSS 5 Ovest Vicentino nell’Aula B Centro di Formazione, piazza Martiri della Libertà, 9 36045 Lonigo. (Vicenza).

La famiglia affettiva, che ha preso il posto di quella etico normativa di un tempo, e la società del narcisismo hanno generato modelli culturali e pratiche educative che hanno inciso radicalmente sui percorsi di crescita e soggettivazione, dando vita a nuove forme di normalità e nuove manifestazioni tipiche di sofferenza. Di fronte ai  ”nuovi adolescenti” che interpretano la crescita in modo inedito rispetto alle passare generazioni si pongono non solo problematiche educative per i genitori, ma anche questioni cliniche e metodologiche per gli psicoterapeuti che si occupano di adolescenza e per tutti gli operatori del settore. Nel corso della mattinata tratterò e approfondirò queste problematiche.

La presa in carico dei genitori costituisce, nell’ambito della psicoterapia psicoanalitica con l’adolescente, uno snodo teorico e metodologico di cui molto si è discusso negli ultimi anni. Obiettivo dell’intervento del pomeriggio, tenuto dal dottor Davide Comazzi, sarà presentare una metodologia di lavoro con i genitori che nasce dalla ricerca clinica condotta in questi ultimi quindici anni da me e dal mio gruppo di lavoro presso l’Istituto Minotauro di Milano.

Per informazioni: U.O.C Risorse Umane e Formazione - Area Formazione - Azienda Sanitaria ULSS 5 P.zza Martiri della Libertà  36045 Lonigo (VI) tel.    0444431378  - e-mail   centro.formazione@ulss5.it

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