Un esercito di adolescenti è convinto di essere brutti. Alcuni lo sono solo lievemente, altri non lo sono affatto ma poiché questo fenomeno ha assunto una dimensione enorme, si impone una riflessione sulle misure educative che possano essere adottate per sostenere gli adolescenti nel tempo della “muta”. Quando cambiano corpo e sono esposti al fuoco concentrato di messaggi e ingiunzioni da parte della società alla quale cercano di affacciarsi. Una società che li costringe a confrontarsi con modelli di bellezza, selettività e successo sociale non realizzabili e quindi dolorosamente irraggiungibili. Naturalmente, il tema della bellezza è sempre stato centrale in tutte le adolescenze, in qualsiasi epoca, ma ciò che è interessante notare è come ora sia diventato cruciale il tema della bruttezza. La bruttezza sta prendendo il sopravvento sulla ricerca gioiosa della bellezza, a volte tronfia e supponente, che caratterizzava l’adolescente fino a qualche anno fa. Nel corso degli ultimi anni è sembrata quasi un’epidemia la diffusione della convinzione di essere brutti fra i ragazzi. Non è facilissimo accorgersene perchè la bruttezza rimane muta , segregata nel dolore senza parole, nella solitudine della relazione con lo specchio implacabile come la bilancia e il riflesso improvviso della vetrina che rimanda l’immagine del gemello brutto che non vuole scomparire del tutto.
Il Seminario è organizzato nell’ambito del Corso di perfezionamento “Le Buone Pratiche di cura dei DCA: modelli organizzativi e paradigmi teorici” e sarà accreditato ECM. Il costo di iscrizione è di 50€ da versare direttamente la mattina del seminario.