Festival della Mente: L’XI edizione del “Festival della Mente”: 60 relazioni di scienziati, filosofi, scrittori, artisti

9 LUGLIO 2014. Il Festival della Mente, il primo festival in Europa dedicato alla creatività e ai processi creativi, è promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia e dal Comune di Sarzana. L’undicesima edizione si svolge a Sarzana dal 29 al 31 agosto 2014 con la direzione scientifica di Gustavo Pietropolli Charmet.

Tre giornate con 60 relatori e 39 incontri tra conferenze, spettacoli, workshop e momenti di approfondimento culturale – per esplorare la nascita e lo sviluppo dei processi creativi: scrittori, artisti, fotografi, designer, scienziati, psicologi, psicoanalisti, filosofi e storici indagano i cambiamenti, le energie e le speranze della società di oggi. Apre la manifestazione la lectio magistralis di Mario Calabresi “Ritrovare la ragione per non fare naufragio”. Il giornalista e scrittore riflette su come il dibattito pubblico italiano sia ormai soffocato dall’emotività e dal sensazionalismo.
Accanto al tema centrale della creatività, Gustavo Pietropolli Charmet ha introdotto quest’anno un secondo filone: quello della relazione complessa fra generazioni. Oggi si è giovani non in base all’età, ma in quanto si partecipa a certi stili di vita e di consumo. È quanto osserva il filosofo Francesco Cataluccio che, nell’incontro “L’epidemia di immaturità: da Peter Pan a Harry Potter”, mette in luce come la moderna immaturità sia anche il prodotto della “crisi” del padre. L’antropologo Marco Aime mette a fuoco la crescente dipendenza dei giovani nei confronti degli adulti. Dei diversi comportamenti e delle nuove aspettative dei genitori postmoderni, molto diversi da quelli di un tempo, parlano gli psicoterapeuti dell’adolescenza Davide Comazzi, Antonio Piotti e Laura Turuani. “Ragazzi, non siete speciali!” è il monito lanciato dall’insegnante e scrittore americano David McCullough jr. Secondo la psicologa Silvia Vegetti Finzi anche i rapporti tra nonni e nipoti sono cambiati rispetto al passato. I nonni conservano la memoria storica, i nipoti hanno altre conoscenze, soprattutto informatiche: per la prima volta possono educarsi a vicenda. “Litigare fa bene”, sostiene il pedagogista Daniele Novara. Lo psicoterapeuta Alfio Maggiolini analizza il comportamento dei ragazzi “contro”: gli adolescenti antisociali, spavaldi e impulsivi, che hanno perso la fiducia negli adulti e cercano piuttosto supporto nei coetanei.
Il tema centrale del XXI secolo non è più il rapporto fra sessi, ma quello fra generazioni. In una generazione cambiano più cose di quanto prima avvenisse in un secolo: è impossibile offrire ai figli il modello dell’alternanza. Lo psicologo Luigi Zoja parte da questo assunto per parlare di “Crisi generazionale, crisi maschile, crisi italiana”. Su “Eredità, tradizione, cambiamenti generazionali” interviene anche la sociologa Chiara Saraceno. La psicoterapeuta Sofia Bignamini cerca di decifrare i codici misteriosi della preadolescenza. “Lo psicologo Matteo Lancini analizza le novità introdotte dal mondo virtuale nel panorama musicale, dei videogiochi e dei social network.
Sulle problematiche di apprendimento in ambito scolastico intervengono: la psicologa Katia Provantini, la scrittrice Paola MastrocolaInoltre e il pedagogista Cesare Moreno. Da dove viene la creatività? Dialogano sul tema gli scrittori Peter Cameron e Marco Missiroli. Che cosa è cambiato per la donna indiana dal lontano passato ad oggi? Ne parla la scrittrice Anita Nair. La psicoanalista Elena Riva si interroga invece su “Il mito della perfezione della femminilità contemporanea”. Viviamo in un’età di ansia, in un mondo in cui ognuno si sente inadeguato rispetto alle proprie aspettative: gli scrittori Michele Serra e Christian Raimo ritengono che la letteratura possa raccontare le trasformazioni odierne sotto una luce inedita.
Cosa hanno in comune gli scrittori? Le regole per arrivare all’essenza di un buon libro sono analizzate dallo scrittore Fabio Geda. Gli scrittori Errico Buonanno e Chiara Valerio si confrontano invece sulle conseguenze del crollo delle utopie scientifiche. Creare non vuol dire improvvisare: vuol dire scegliere tra le idee. Partire da un’intuizione e lavorarci sopra, favorire le associazioni mentali e le contaminazioni emotive, saper leggere i propri talenti e scongiurare le interferenze della passione: questa la ricetta del giornalista e scrittore Beppe Severgnini. Appuntamento ormai irrinunciabile quello con la trilogia di Alessandro Barbero, che chiude ogni giornata con le sue lezioni di storia. Tema di quest’anno: “Come scoppiano le guerre?”. Il Festival della Mente si riconferma un palcoscenico di anteprime teatrali: tre quelle in programma quest’anno. Emanuela Grimalda porta in scena lo spettacolo “Le difettose”. Paolo Rossi condivide con il cantautore Gianmaria Testa un viaggio che è uno spazio aperto, un pezzo di destino, un tempo sospeso all’interno del quale può esserci tutto: la musica, il sogno, la speranza, la parola, la risata. Il quartetto classico tedesco Salut Salon si esibisce in uno spettacolo vivace che esplora il mondo della musica classica e racconta storie di destino mescolando tango, milonga, chansons, folk e colonne sonore da film. Per informazioni:
www.festivaldellamente.it

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