Il convegno Youngle Context. Gli adolescenti, le competenze, le risorse e le nuove fragilità, è organizzato da Comune di Cremona, Prefettura di Cremona e ASL Cremona in collaborazione con il Consultorio Gratuito della Cooperativa Sociale Minotauro. L’evento ha il patrocinio di ANCI Lombardia, Provincia di Cremona, Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona e Azienda Sociale Cremonese.
Il convegno si rivolge alla “società educante” ed in particolare a operatori di settore, figure istituzionali, del privato sociale, docenti e studenti. Le due giornate vedranno relatori autorevoli e di comprovata esperienza a livello nazionale intervenire e confrontarsi sui temi dell’adolescenza, dei cambiamenti avvenuti nella società moderna all’interno dei contesti socio/culturali e familiari e sul loro impatto sulle giovani generazioni.
La prima giornata, dal titolo “Bellezza o bruttezza immaginaria. La paura di essere brutti in adolescenza”, curata dal Consultorio Gratuito della Cooperativa Sociale Minotauro, focalizzerà l’attenzione su comportamenti autolesivi, disturbi della condotta alimentare, isolamento sociale e relazioni virtuali attraverso internet nell’ambito della prolungata esperienza con gli adolescenti e i loro genitori svolta dal Consultorio. Il coordinamento e la moderazione della giornata saranno affidati ad Alessandra Lupi, psicoterapeuta e consulente del Consultorio Gratuito Minotauro.
L’intervento di apertura è di Gustavo Pietropolli Charmet, Direttore Scientifico del Consultorio Gratuito Minotauro, che proporrà una riflessione sulla Complicata relazione col corpo in adolescenza. Sempre più adolescenti si sentono brutti, temono che il proprio corpo sia inadeguato per la ricerca del successo sentimentale e sociale. Proprio per la specificità della fase di crescita che stanno vivendo, non possono sottrarsi al problema della bellezza, della bruttezza e del confronto con gli altri: hanno un corpo che cambia, si trasforma, che deve fare “bella figura” davanti alla platea dei coetanei. Non è facile per gli adulti accorgersi che i ragazzi soffrono di “bruttezza immaginaria”: gli adolescenti non ne parlano perché si vergognano e gli adulti tendono a minimizzare la questione. La vergogna per la propria inadeguatezza, invece, può spingere ad attaccare il proprio corpo, a modificarlo violentemente con comportamenti pericolosi, a mimetizzarlo o farlo sparire dagli sguardi degli altri.